Il Coronavirus spaventa l’Umbria

L‘Umbria è sotto attacco, purtroppo questa è la situazione che stanno vivendo gli abitanti di questa regione, il Coronavirus sta dilagando in una maniera incontrollata.
La variante inglese scoperta solo pochi giorni fa ha fatto registrare un’impennata dei contagi e soprattutto delle persone con sintomi ricoverate negli ospedali,  a oggi 500, 16 in più di ieri, 77 dei quali (+4) in terapia intensiva, ecco i numeri che la task force regionale ha comunicato poche ore fa.
La percentuale stimata tra i tamponi effettuati e i positivi sale e supera la soglia del 25%.

Il presidente della regione , Donatella Tesei vista la situazione fuori controllo, dopo aver indetto una riunione con il Comitato Tecnico Scientifico Regionale ha proclamato la zona rossa in alcune zone.
Si tratta di tutta la provincia di Perugia e sei comuni della provincia di Terni.
La situazione presa dalla giunta regionale non è stata facile, ma la presenza massiccia della variante inglese e brasiliana stanno creando già troppi intoppi.
Purtroppo istituita la zona rossa ci saranno nuove regole da rispettare, purtroppo queste non piacciono ai commercianti umbri, che ancora una volta sono costretti a chiudere le loro attività.

Stamattina il centro storico di Perugia era totalmente vuoto, i negozianti stavano svuotando le vetrine e iniziavano ad abbassare le serrande, tante le lamentele contro il Governo centrale e soprattutto contro chi era deputato al controllo delle regole anti-contagio.
Non si sa con precisione quanto durerà questa zona rossa e soprattutto se le regole basteranno a fermare il contagio, si registrano nuovi casi anche nelle strutture sanitarie, molti medici e infermieri nonostante la prima dose del vaccino , sono risultati positivi al tampone molecolare.
Tutto ciò fa da insegnamento all’intero popolo italiano, proprio ora non bisogna abbassare la guardia, abbiamo trovato il modo per sconfiggere i virus ma mancano gli ultimi metri per arrivare vittoriosi al traguardo.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*