Donatella Tesei e la situazione Coronavirus in Umbria

La situazione sanitaria legata al Covid-19 al momento non sta attraversando una buona fase, anzi alcuni esperti del settore come infettivologi ed epidemiologi già da qualche giorno preannunciano l’arrivo di una terza ondata.
Le regole anti contagio che stiamo osservando da circa un mese non sembrano dare i frutti sperati, la curva dei contagi ha subito solo una piccolissima decrescita e in questi giorni la crescita è davvero importante, in quasi tutte le regioni dell’Italia.
Anche in Umbria la situazione non è del tutto chiara, tanto che la Tesei ha presentato un’informativa riguardante la situazione epidemiologica dell’intero territorio.

Quello che preoccupa non solo la governatrice dell’Umbria ma l’intero comitato tecnico scientifico sono le vacanze natalizie appena passate, infatti molti sono stati i rientri da fuori regione.
Per scongiurare l’arrivo della terza ondata, sottolinea la Tesei, bisogna attendere altri quindici giorni e sperare che il numero dei positivi, ritornato sopra la quota dei 4270, non subisca una vertiginosa salita.
In una nota regionale, la presidente sottolinea il numero in crescita dei ricoverati causa coronavirus, nonostante i posti letto attivabili sono ancora molti, la situazione inizia ad avere un peso dannoso sulle strutture ospedaliere, che al momento contano oltre 200 ricoverati.

A causa di questa situazione di poco stabilità, la giunta regionale ha deciso di posticipare ancora una volta l’apertura delle scuole superiori, si riprenderà il 25 Gennaio con la didattica mista, metà studenti in presenza e l’altra metà con la tanto discussa didattica a distanza.
Piccola nota anche sulla situazioni vaccini, la leghista Tesei elogia le squadre che sono a lavoro con le iniezioni, altre sette mila dosi e tutto il comparto sanitario sarà vaccinato.
A metà febbraio dovrebbe ripartire il piano di vaccinazione per gli over 80, le squadre composte da medici e infermieri effettueranno il vaccino direttamente a domicilio.
Nonostante l’efficienza , resta il nodo del personale sanitario, troppe carenze.

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