Green pass in Umbria, la situazione.

In Umbria i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale avendo ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro SARS Cov-2 sono 407.186, pari al 52,77% del totale. La prima dose è stata somministrata a 543.292, il 70,46% dei residenti mentre in totale le prenotazioni sono 147.159. Anche in Umbria si registra la corsa alle prenotazioni dopo il decreto legge Covid che costringe, a partire dal 6 agosto, a mostrare il green pass per accedere ad alcune attività. Tra queste sicuramente ristoranti al chiuso, musei, teatri, palestre, piscine, centri termali,parchi tematici e di divertimento, sagre e fiere, convegni e congressi. Il decreto è servito a rianimare la campagna vaccinale.

 

Un segnale positivo visto che la vaccinazione è il mezzo più utile per proteggere la comunità e far ripartire l’economia”. Questo è quello che ha detto il commissario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, riguardo l’aumento del numero di persone, passato dalle 962 del 14 luglio alle 2.607 di venerdì 23 luglio, che in Umbria si sono iscritte sulla piattaforma per richiedere la somministrazione del vaccino. «In questa fase di ripresa dei contagi – ha aggiunto D’Angelo – il distanziamento è fondamentale per salvaguardare noi stessi e gli altri».

 

L’assessore alla sanità Luca Coletto ha attaccato la scelta del governo: “Molti cittadini non sono, loro malgrado, ancora coperti dal vaccino e imporre l’obbligatorietà del green pass per entrare nei locali al chiuso o partecipare ad alcuni eventi – dice – significa penalizzare indirettamente una fascia della popolazione che ha aderito alla vaccinazione ed è ancora in attesa della prima dose». L’assessore parla dei giovani under 30 sostenendo che sono penalizzati dalla decisione del governo e che il ministro Speranza avrebbe dovuto fornire alle Regioni più dosi: «Ringraziamo il generale Figliuolo per aver garantito all’Umbria – dice – la consegna di ulteriori 15 mila dosi, ma purtroppo queste non bastano per coprire il fabbisogno e necessariamente alcuni cittadini, perlopiù i ragazzi dai 29 anni in giù, saranno penalizzati da questa nuova scelta del governo».

 

 

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