Umbria, 500 donne hanno denunciato violenze nel 2020

Un numero esorbitante di donne, facendo il rapporto con il numero di abitanti, ha denunciato violenze fisiche nel 2020.
Ma, come spiegano gli esperti, questo numero è sicuramente maggiore in quanto queste 500 sono solo quelle che si sono rivolte a centri anti-violenza e quindi hanno avuto il coraggio di denunciare.
Durante il primo Lockdown, le richieste di aiuto erano diminuite mentre, nel periodo estivo, sono raddoppiate rispetto ai mesi precedenti.
A spiegare i dati ci ha pensato la Presidente del famoso Centro pari opportunità Caterina Grechi insieme alle rappresentanti dei centri antiviolenza umbri.
La Presidente ha infatti confermato che le donne accolte fino ad oggi sono state quasi 500.

Di queste quasi 500 vittime di violenza fisica, 217 sono state accolte solo dal centro «Bellini» di Perugia, 99 da «Telefono donna», 31 nella città di Foligno, 2 dal centro di Città di Castello inaugurato proprio in questi giorni, 111 a Terni e altre 43 a Spoleto.
Di queste, mentre alcune hanno voluto solo parlare e cercare conforto, altre hanno trovato ospitalità nelle confortevoli case rifugio gestite dai centri dove, spesso insieme ai loro figli e figlie, hanno potuto trovare un riparo dalla continua violenza di mariti o compagni. 
Questi numeri, hanno preoccupato tantissimo le autorità e gli organi competenti, tanto da avviare delle ulteriori indagini.

La presidente del Cpo, Caterina Grechi, in primis ha parlato di un fenomeno che ancora non è chiaro nelle sue reali dimensioni: “La conoscenza reale è scarsa e frammentata; il primo obbiettivo quindi è accrescerla di parecchio così da far emergere il problema nella sua entità reale. Questo è però possibile a 2 condizioni: In primis avere servizi sul territorio e  poi aumentare la consapevolezza di istituzioni ed anche dei cittadini”.
Si attendono ora nuove iniziative e nuovi controlli da parte delle autorità preposte.

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