Perugia, donne in piazza contro il ricovero obbligatorio per abortire

Sono circa un migliaio le donne che, tramite passaparola sui Social, si sono raggruppate  nel centro storico di Perugia in segno di protesta contro la decisione della giunta Regionale in merito all’aborto.
Infatti, pochi giorni fa, il governo umbro ha varato una nuova disposizione che prevede l’obbligo di ricovero di almeno 3 giorni per chi sceglie di abortire.
La decisione ha diviso il popolo umbro ed oggi, molte delle donne contrarie a questo provvedimento si sono riversate in piazza per portare all’attenzione di tutti il loro dissenso.
Lo slogan principale della protesta è stato: “libera di scegliere, questa è la mia vita, la RU la voglio garantita”

Nel giorno più lungo e con più luce dell’anno, il piccolo esercito femminile di manifestanti, con mascherina indossata, distanza di sicurezza  e un capo obbligatorio di vestiario rosso, qualcuna con fiori o un mazzolini di prezzemolo, ha trasformato la famosa piazza 4 Novembre in una enorme distesa di ombrelli e cartelli con slogan che reclamavano una maggiore e sacrosanta libertà femminile sulle tematiche riproduttive e di conseguenza dell’aborto.
Nel mentre la petizione avviata poche ore prima sulla piattaforma online change.org andava oltre l’asticella delle 40 mila adesioni, un numero destinato a raddoppiare come minimo.

In piazza moltissime giovani donne  ed anche qualche politico di vecchia carriera nelle retrovie, per una mobilitazione che, dall’Umbria, le organizzatrici vorrebbero nei prossimi giorni portare in altre città importanti d’Italia, per estendere la rete appena creata.
Sulla vicenda è intervenuta Sara Pasquino, della rete Ru2020: “Oggi lanciamo una mobilitazione nazionale, non solo per la piena applicazione della legge 194, ma anche per riportare in primo piano il tema della contraccezione
Queste proteste, ovviamente pacifiche, hanno l’obiettivo di far fare un passo indietro alla giunta Regionale ma soprattutto alla Governatrice Donatella Tesei.

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