L’artigianato in Umbria si rialza nonostante il Covid-19

E’ risaputo che il nostro bel Paese purtroppo da un decennio soffre di una crisi finanziaria di notevole importanza, in questi ultimi mesi il Coronavirus ha ancora di più esasperato la situazione, molti sono stati i licenziamenti, molte le imprese costrette a chiudere e numerose saranno le partite iva che nel 2021 scompariranno definitivamente.
Nonostante il Governo abbia aiutato le piccole e medie imprese la crisi dilaga ancora oggi, per fortuna esistono storie come quella che a breve vi racconteremo, di artigiani che nonostante il periodo poco favorevole non mollano e continuano ad eccellere sul proprio territorio.

Il protagonista di questa bella vicenda è Roberto Giuriola che nasce ben 36 anni fa in una piccola cittadina del Veneto, la famiglia già in quel tempo era conosciuta per la produzione di calzature di qualità, Roberto naturalmente segue le orme del padre e inizia a lavorare nell’azienda di famiglia.
Nel 2004 compie un passo importante e decisivo nella sua vita imprenditoriale, trasferisce il suo stabilimento in Umbria, precisamente a San Venzano , tutto ciò per ingrandirsi e iniziare una collaborazione con un produttore di tomaie del posto.
Ad oggi l’attività è cresciuta tantissimo, l’azienda conta oltre quaranta dipendenti.

Importanti anche le collaborazioni con marchi di prestigio, in primis produce calzature per “Primigi” e per la casa di moda di “Salvatore Ferragammo.”
Purtroppo con l’arrivo del Covid-19 la produzione di oltre 500 calzature al giorno si è fermata, l’imprenditore così ha deciso di pubblicizzare i suoi prodotti sulla pagina Facebook “Io compro Umbro”.
La linea di scarpe che richiama un vecchio modello anni 90′ pubblicizzata sui social è completamente made in Umbria, dal materiale fino alla lavorazione.
Naturalmente la produzione non è ripartita come l’anno scorso ma l’ingegno e l’astuzia imprenditoriale hanno fatto si che i quaranta dipendenti potessero continuare a lavorare e affrontare serenamente un periodo già di per sè troppo complicato.

 

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