Viticoltura in crisi nella Regione Umbria

La  crisi socio economica che il nostro territorio sta subendo a causa del Corona Virus , colpisce indistintamente e senza troppi pensieri tutti i settori dell’attività lavorativa , mettendo in ginocchio tutti i piccoli e medi imprenditori che magari per una vita intera hanno fatto sacrifici enormi per poter mettere su un’azienda ed ora senza poter fare più di tanto vedono andare tutto in fumo.
In Umbria la questione legata alla lavorazione del vino e quindi alla viticoltura non sta passando un buon periodo , tanto che alcune piccole aziende stanno pensando di chiudere , visto che gli aiuti in loro favore sono stati davvero molto pochi.

La Coldiretti che da sempre tutela e sta a favore di questi lavoratori , dopo aver condotto uno studio minuzioso su questo caso ha messo in evidenza che se a breve non ci sarà una riapertura del commercio anche in questo campo , quindi apertura di ristoranti , agriturismi , enoteche , si rischia addirittura il crack.
Il colpo finale a questo settore gli è stato dato con il blocco del mercato estero e quindi dell’export , basta ricordare che nell’anno precedente ci sono state entrate pari a trentacinque milioni di euro solo per l’esportazione del vino all’estero.

I coltivatori diretti che ormai sono all’esasperazione chiedono a gran voce un minimo aiuto al Governo Centrale e a quello Regionale , almeno per comprare strumentazione che sarebbe utile per il contenimento della produzione di vino che verrebbe fuori dalla vendemmia che da qui a poco dovrebbe iniziare.
Un noto produttore di vino , il signore Beriolo afferma che nonostante le entrate siano quasi pari a zero , la coltivazione dell’uva continua a portare spese importanti , quindi se non vengono presi provvedimenti economici a favore di questi , si rischia di far saltare le cure nelle vigne e quini automaticamente andrebbe perso tutto il prossimo raccolto
Tutti sperano che ciò non accada mai.

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