Shock Usa: Non siamo in lutto per Floyd

‘Non siamo in lutto per George Floyd‘ dichiara un dipendente di CrossFit durante una videochiamata. Da quel momento è bufera sui social contro le palestre, soprattutto per tutto ciò che sta succedendo in America.

Ciò che sta succedendo negli Stati Uniti è un qualcosa mai visto fino ad ora.
Dopo il 26 maggio, giorno in cui George Floyd (uomo nero di 43 anni), è stato ucciso brutalmente da un poliziotto bianco, gli Stati Uniti hanno iniziato a vivere un qualcosa mai vissuto fino ad oggi.
Da quel momento sono partite innumerevoli proteste in tutte le città degli Stati Uniti fino ad arrivare anche a Washington, avanti alla Casa Bianca.
Per due sere il Presidente Trump si è dovuto nascondere in un bunker della casa insieme a sua moglie e a suo figlio per tutelare la loro salute. Anche le luci della Casa Bianca sono state spente, di solito ciò accade quando il Presidente o è in pericolo o è deceduto.

Le proteste però non si sono fermate negli Stati Uniti ma sono arrivate in ogni parte del mondo, anche in Italia, soprattutto a Milano, Roma e Torino.
Innumerevoli cartelli con su scritto ‘black lives metter’ oppure ‘I can’t breath‘, ultime parole di Floyd mentre stava morendo soffocato dal poliziotto.
Moltissime persone si sono espresse in merito, soprattutto i personaggi famosi che hanno partecipato insieme alle persone ad alcune proteste.
Ma oggi nella bufera ci è finita la catena mondiale di palestre CrossFit in quanto, in una videochiamata, un dipendente ha dichiarato: ”Non siamo in lutto per George Floyd? Perché dovremmo esserlo se non perché è la cosa da fare da bianchi”. Da quel momento moltissime persone si sono ribellate contro queste parole.

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