Umbria, vietata la pillola abortiva in Day Hospital

La notizia girava ormai da tempo e da oggi è ufficiale: su decisione della coalizione di centro destra in Umbria non sarà più possibile avere la pillola abortiva in Day Hospital, ma sarà necessario il ricovero.
Il ricovero dovrà durare almeno 3 giorni e questa decisione ha scatenato un feroce scontro politico tra centro destra e PD – Movimento 5 stelle.
Il nome del farmaco  in questione, che non sarà più possibile avere in Day Hospital è Ru486 , attivo in Italia dal 2009 dopo il via libera alla commercializzazione da parte dell’AIFA.
Dopo 11 anni quindi, almeno in Umbria, per averlo le donne incinte dovranno ricoverarsi almeno 3 giorni, senza poter quindi nascondere la propria gravidanza.

Il Ru486 è un medicinale testato che fornisce un’opzione non chirurgica e quindi meno invasiva per l’interruzione volontaria della gravidanza nel pieno rispetto della legge 194 che regola modalità e affini riguardanti l’aborto.
In passato la giunta guidata da Catiuscia Marini ha sempre garantito la possibilità di ricorrere alla Ru486  con un semplice day hospital, cosa che però proprio in questi giorni Tesei ha bocciato, preferendo un ricovero prolungato di almeno 3 giorni.
La sensazione è che questa scelta, presa da dei partiti da sempre contrari all’aborto, posso portare molte donne a rinunciare pur di non rischiare di contrarre in Ospedale il Covid-19

La scelta di imporre dai prossimi giorni il ricovero in ospedale ha ricevuto un grande plauso della Lega.
A intervenire per primo sulla vicenda è stato  il senatore del Carroccio, Simone Pillon, anche commissario della Lega di Perugia: “Da ora in poi gli interventi dovranno essere fatti in regime di ricovero ospedaliero, evitando che la donna sia di fatto lasciata completamente sola anche davanti a eventuali rischi”
La decisione sembra ormai definitiva anche se le opposizioni sembra che daranno battaglia fino all’ultimo.

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