In Umbria cresce la produzione del luppolo

Tutti noi conosciamo il luppolo solo ed esclusivamente perchè è uno degli aromi fondamentali per la preparazione della birra , bevanda assai consumata nella nostra Nazione.
Con precisione , il luppolo è una pianta a fiore che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae , dotata di fusti sottilissimi che arrivano addirittura ad un’altezza di sette metri, la fioritura avviene in estate mentre l’impollinazione che usa come mezzo di trasporto il vento , avviene nei mesi di settembre e ottobre. 
Il luppolo predilige ambienti freschi e terreni fertili e ben lavorati , infatti cresce spontaneamente lungo gli argini dei fiumi , lungo le siepi o nei boschi , fino ad arrivare ad altitudini di 1200 metri circa.

Nella regione Umbra è nato il progetto “Luppolo Made in Italy”, un progetto filiera assai importante , addirittura il più grande dell’Italia che sta andando a gonfie vele grazie alla Misura 16.2.1 del PSR messa a disposizione dall’amministrazione della regione.
Proprio in questo momento ci si ritrova nel pieno della raccolta e dalle prime analisi effettuate il prodotto sembra essere di altissima qualità , superando le aspettative più rosee, nonostante la coltivazione sia solo al secondo anno , e la regola vuole che solo dal terzo anno in poi ci sia il boom della produzione,

Visto che il progetto si trova ancora in una fase sperimentale , in questi giorni gli studi sono maggiormente concentrati verso due fasi importanti ,  la sgranatura o separazione e l’essiccazione.
La sgranatura viene fatta ad opera di un’apposita macchina modello Wolf Tipe 1 che con cura sgrana i coni del Luppolo dove si trova la luppolina, ricca dei componenti così preziosi per produrre una birra di qualità.
Lo scopo non è quello di produrre luppolo solo per i Mastri Birrai, ma anche nel settore dei prodotti della salute e del benessere.
La Rete è composta dai produttori biologici con a capo il coordinatore scientifico Professor Giuseppe Perretti.

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