La crisi sanitaria legata all’espandersi in maniera incontrollata del Coronavirus di pari passo ha aperto un periodo di crisi anche a livello economico, tutti i settori sono stati colpiti da importanti perdite nell’anno appena trascorso e quasi sicuramente si registreranno ulteriori perdite anche nel 2021.
Esistono però delle piccole eccezioni, una di queste si è registrata in Umbria.
Il distretto legato all’export di abbigliamento e in particolare la sezioni maglieria nel secondo trimestre dell’anno scorso ha registrato una crescita abbastanza importante.
Un grosso applauso agli imprenditori del settore che nonostante le avversità hanno saputo rialzarsi e in questo caso, addirittura migliorarsi.
Questo importante dato è venuto fuori dal Monitor dei Distretti dell’Umbria, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tra tutti i distretti presenti in Italia sulla maglieria, solo in Umbria si è registrata una crescita pari al 12.1%.
Ancor più importante questo numero se si considera che i vari lockdown imposti dal Governo hanno quasi sempre previsto la chiusura dei negozi che non vendevano beni di primi necessità, inoltre il calo del turismo e i problemi economici non hanno per niente aiutato.
Anche l’export ha registrato numero in crescita.
Le esportazioni in generale hanno visto una crescita pari all’8.3%, il comparto maglieria ha esportato i propri prodotti principalmente in Usa, Russia e in Cina.
Anche la vendita dell’olio Umbro non ha subito perdite, anzi, i dati del 2020 sono sovrapponibili a quelli del 2018 e 2019.
Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo è convinto che questi dati positivi sono solo un trampolino di lancio verso una crescita economica, infatti si prevede che nel secondo trimestre dell’anno in corso l’export potrà ancora aumentare in termini di numeri.
Sarà fondamentale che le aziende investano i loro guadagni nel rafforzamento digitale, che durante questa pandemia ha avuto un ruolo fondamentale.