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L’Umbria riparte facendosi forte sui prodotti interni biologici

L’emergenza che il popolo Italiano ha dovuto affrontare a causa del propagarsi del Corona Virus ha spiazzato un pò tutti i settori dell’economia Italiana , ora seppur con il freno a mano tirato qualcosina inizia a muoversi anche se la totale ripresa sembra ancora troppo lontana.
La Regione Umbria che già ha avviato importanti promozioni per la ripartenza in ambito turistico , ha ben pensato di mettere in atto alcune mosse strategiche per rilanciare il settore agricolo , fortemente in depressione.

Michele Barchiesi , coordinatore di DiBiUm ovvero il distretto biologico Umbro, ha puntualizzato che dopo una riunione tenutasi in questi giornali , i soci hanno deciso di puntare, per il post-emergenza, sul “biologico” , nel senso più ampio del termine.
E’ d’obbligo ricordare che il distretto è nato solo due anni fa con lo scopo di valorizzare gli eccellenti prodotti che offrono le terre dell’Umbria , generando così una forte economia interna a favore dei piccoli e medi lavoratori autonomi; l’idea di tutto ciò nacque da 20 persone che lavoravano nel settore primario e in particolare nel campo agricolo.

Il coordinatore ci ricorda che il comparto del settore primario è rimasto si bloccato a causa del blocco del commercio ,ma ha potuto riaprire prima e iniziare a programmare già le iniziative per la stagione che si appresta ad arrivare.
L’intento principale è quello di puntare sulla vendita dei prodotti tipici in rete , anche perchè è un canale che difficilmente può andare in contro a blocchi e poi in secondo piano rafforzare il rapporto che si viene a creare tra produttore e consumatore.
Come già detto prima , il termine biologico va considerato nel suo significato più ampio , per questo si punterà anche al fattore natura e verde che circonda la regione , per attirare, quando sarà possibile l’arrivo di turisti.
La politica di “agriregione” sembra davvero essere un ottimo punto di partenza.