Cosa è l’indicatore stocastico

stocasticoQualche giorno fa abbiamo avuto modo di valutare il MACD, uno dei più noti indicatori di momentum.

Vediamo oggi cosa sia l’indicatore (o oscillatore) stocastico, un valore particolarmente utile per poter comprendere quale sia l’evoluzione del prezzo di un titolo e, come vedremo, non troppo simile, concettualmente, ai processi stocastici che tutti gli studenti universitari di economia avranno affrontato, nella loro carriera, preparando gli esami di Statistica.

L’indicatore stocastico è un oscillatore ideato per misurare la posizione “relativa” della chiusura di un titolo, rispetto all’intervallo assunto come escursione. La base teorica dalla quale partì G. Lane è che nelle fasi di mercato rialziste, il prezzo di chiusura di un titolo tende ad essere molto vicino al prezzo massimo della giornata e, di contro, nelle fasi di mercato ribassiste, il prezzo di chiusura tenda invece ad essere molto vicino al prezzo minimo della giornata.

Linee di riferimento

Sulla base di tale valutazione, vennero quindi costituite due linee di riferimento: %K e %D. Vediamo come si calcolano.

%K

La prima linea, denominata %K, è calcolata come segue:

%K = 100((C-Ln)/(Hn-Ln))

dove

  • C è il prezzo di chiusura più recente
  • Ln è il prezzo più basso registrato negli ultimi “n” giorni (Low)
  • Hn è il prezzo più alto registrato negli ultimi “n” giorni (High)

La scelta del numero di giorni è a vostro carico. Di norma, tuttavia, si assume una settimana di negoziazione (e, pertanto, considerati i festivi, 5 giorni).

%D

La linea %D è invece calcolata così:

%D = 100(S3/s3)

dove

  • S3 è la somma dei 3 giorni di (C-Ln)
  • s3 è la somma dei 3 giorni di (Hn-Ln)

Valutare lo stocastico

Ora, come intuibile le due linee oscilleranno tra 0 e 100, denotando una fascia di ipervenduto nella parte bassa (entro i 20) e una fascia di ipercomprato nella fascia alta (oltre gli 80). Così come l’RSI, occorrerà dunque comprendere quali siano le divergenze che possono crearsi nell’andamento del titolo, entro le due linee, o attraverso esse.

Se inoltre la linea %K taglia dal basso la linea %D (ovvero, la più “veloce” taglia la più “lenta”), si ha la manifestazione di un segnale di acquisto. Di contro, quando la linea %K taglia dall’alto verso il basso la linea %D, si ha un segnale di vendita. Segnali tanto più forti, se gli incroci avverranno nelle fasce di ipervenduto o di ipercomprato (rispettivamente).

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