Investire come Soros: ecco cosa sta comprando

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Vuoi investire come George Soros, uno dei nomi della finanza mondiale più celebrati e più accreditati? Ebbene, non ti rimane che leggere quanto di seguito abbiamo da condividere con te: abbiamo infatti riassunto quali sono le ultime mosse compiute dal fondo di Soros, cercando di scoprire quali sono le “prede” più ambite dalle lunghe e potenti iniziative di shopping del magnate.

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Soros compra azioni Tesla

Andiamo con ordine. La società di investimento di George Soros ha acquistato una grande quantità di obbligazioni Tesla nel corso del primo trimestre del 2018, dando dunque fiducia alla compagnia di Elon Musk, attualmente – invece – in condizioni di evidente pressione dopo la pubblicazione di dati trimestrali ancora deludenti. Soros sta insomma diventando un importante sostenitore di Tesla, convinto che , probabilmente, la società delle auto elettriche avrà ancora una lunga e prosperosa vita davanti a sé.

In particolare, Soros Fund Management ha annunciato di aver acquisito obbligazioni convertibili per un valore di 35 milioni di dollari (le obbligazioni sono convertibili in un numero specifico di azioni ordinarie), come confermato dal deposito di una nota sulla Securities and Exchange Commission (SEC), martedì scorso. Il prestito obbligazionario convertibile è previsto in scadenza per marzo 2019: a quella data Soros potrebbe dunque esercitare il diritto di conversione e diventare un azionista (di evidente minoranza) per la compagine di Musk.

Ricordiamo con l’occasione che Tesla ha avuto un inizio difficile di anno: l’azienda ha infatti dovuto affrontare grossi problemi di produzione con il suo Model 3, il veicolo con il quale avrebbe dovuto sfondare nel mercato di massa, e ha rimescolato il top management, anche a causa di numerosi abbandoni. Il CEO Elon Musk ha invece affrontato critiche dopo aver respinto le domande degli analisti in una recente conference call in cui ha assunto un atteggiamento alquanto bizzarro, che non è piaciuto agli azionisti e, soprattutto, ai creditori.

Evidenziamo in tal proposito come il costruttore di auto elettriche faccia molto affidamento sui mercati del debito per raccogliere fondi. L’anno scorso ha ottenuto 1,8 miliardi di dollari nella sua prima offerta di titoli “spazzatura” ad alto rendimento. Alcuni analisti suggeriscono però che questa linfa non sarebbe sufficiente, e che pertanto Tesla potrebbe essere costretta a raccogliere più denaro per consentirgli di continuare a operare.

Ad ogni modo, come spesso accaduto in casa Tesla, c’è l’evidenza di uno stato d’animo misto da parte degli investitori. Le azioni sono diminuite di quasi il 9% da inizio anno e alla fine di marzo gli operatori stavano scommettendo pesantemente contro le obbligazioni di Musk.

La nota trimestrale della SEC non fornisce commenti sul motivo per cui la società di Soros ha acquistato le obbligazioni Tesla, ma fornisce una panoramica pubblica su ciò che il fondo sta acquistando e vendendo. Il deposito è stato pubblicato il 15 maggio, 45 giorni dalla fine del primo trimestre, e quindi non ci sono garanzie sul fatto che nel frattempo il posizionamento del fondo potrebbe essere cambiato. Vediamo però di comprendere che cosa ha comprato Soros, oltre Tesla.

Amazon torna alla ribalta

Dopo il dumping dell’intera partecipazione di Amazon nel quarto trimestre del 2017, Soros Fund Management ha acquistato ben 51.200 azioni nel gigante dell’e-commerce e del cloud nei tre mesi conclusisi il 31 marzo. Complessivamente, l’investimento in Amazon è dunque ammontato a quota 74,1 milioni di dollari: quest’anno Amazon è stato uno dei titoli tecnologici con le migliori performance, con oltre il 34% di rialzo dall’inizio dell’anno.

Tra gli altri investimenti, il fondo di Soros ha anche acquistato 20.800 azioni Alphabet, la holding di Google. Sotto la lente di ingrandimento anche Netflix, uno dei favoriti del fondo: dopo aver acquistato una grande quantità di titoli nel colosso dello streaming nel quarto trimestre del 2017, Soros Fund Management ha acquisito altre 148.500 azioni nel primo trimestre di quest’anno. Netflix ha avuto un primo trimestre molto forte, aggiungendo più abbonati al suo servizio di quanto il mercato si aspettasse.

Di contro, sul rovescio della medaglia, il fondo di Soros ha scaricato la sua quota di partecipazione di 34.100 azioni su Twitter. E non ha comprato azioni di Facebook, dopo aver completamente tagliato la sua partecipazione nel quarto trimestre del 2017.

Dunque, sebbene – ribadiamo – non ci siano garanzie che nel frattempo il fondo non si sia comportato diversamente, e sebbene – ovviamente – i comportamenti di Soros non possano essere considerati una sicurezza di rendimento futuro, sembra che tra i “pro” ci siano Tesla, Amazon, Alphabet e Netflix, e che tra i “contro” ci siano Twitter e Facebook.

E voi che ne dite? Siete d’accordo con questo orientamento di Soros? O avreste effettuato delle scelte diverse per poter orientare il vostro portafoglio di titoli?

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